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Pensiero Poetico

Una delle strade percorse dall’arte contemporanea vede il perseguimento di una sintesi: sia delle Arti che porta a un assottigliamento dei confini di competenza tra la pittura, la scultura, architettura, musica etc. e allo stesso tempo, in particolar modo in ambito pittorico, vede anche una sintesi dell’Arte, intesa come una sintesi dell’immagine rappresentata.

In pittura, la ricerca di questa sintesi si è espressa attraverso l’uso di una figura retorica quale la sinestesia, come restituzione di una globalità di percezioni sensoriali diverse e simultanee, percezioni coordinate sempre e comunque dalla facoltà superiore della visione, intesa come facoltà conoscitiva in grado di compiere un’operazione di sintesi e di ricognizione appercettiva. Viene cosi ribadito il primato dell’occhio, della vista e della visione che può essere anche ribaltato, da frastuono percettivo in silenzio meditativo, in visione interiore a manifestazione del sublime.

Accanto al processo di sintesi c’è quello di riduzione della realtà o meglio di riduzione eidetica (processo facente parte del procedimento di “igiene psichica” proposto da Husserl nell’ambito della fenomenologia, applicabile in ambito artistico) che  permette di giungere all’essenza delle cose. Questo si attua con il metodo della variazione, nel modo seguente: si prende un esempio dal concetto che si vuole esaminare e dopo averne specificato le caratteristiche che paiono essenziali, le si sottopone a modifiche crescenti, fino a che il concetto in questione non viene snaturato. Ciò che rimane di questa operazione è chiamato residuo fenomenologico, e definisce la sua essenza eidetica, ossia il modo tipico ed invariante con cui una cosa o un fatto appare alla coscienza umana. In questa rappresentazione eidetica l’oggetto appare privo di tutto ciò che è occasionale, accessorio e non necessario: ogni elemento variabile o soggettivo deve essere abbandonato.

I concetti espressi fin’ora portano come conseguenza logica ad affrontare il concetto di astrazione nell’ambito delle arti visive. L’astrazione come processo mentale, incarna la possibilità di ricondurre il reale a una visione sintetica e globale, a una struttura combinatoria di elementi costanti che danno luogo a un modello rappresentativo.

Il concetto di astrazione però implica l’operazione di individuare ed estrarre alcuni elementi, ma anche il necessario distacco del soggetto nei confronti dell’oggetto. Solo attraverso questo distacco si può ottenere una sintesi della visione dopo l’analisi della percezione.

L’impulso all’astrazione scaturisce dalla necessità di approdare a una struttura assoluta e regolatrice del reale, a un modello rappresentativo e non imitativo, dove “l’elemento primario non è il modello naturale, bensì la legge che da esso si astrae”.

Nei lavori della serie Es. sono riscontrabili i concetti fin’ora espressi cioè di sintesi delle arti, riduzione eidetica e astrazione di tipo geometrico.

Questi lavori posso essere classificati come oggetti-pittorici, derivanti da esperienze plastico-cromatiche, si collocano a metà strada tra la pittura e la scultura, questo perché alla “tela” vengono applicati elementi plastici che la completano.

Il prodotto artistico si identifica attraverso la sua struttura: la superficie, gli angoli, il cromatismo, gli spessori e i materiali, pochi ed essenziali, i quali attraverso le loro qualità cromatiche partecipano attivamente alla composizione geometrica di superficie, per forzare certi limiti formali, insieme agli elementi cromatici del solo nero e bianco, in linea con il concetto di sintesi e riduzione della realtà. La tela non è considerata come un veicolo per l’espressione artistica, la tela e la pittura si combinano tra loro e diventano inseparabili tanto che la tela è considerata parte integrante dell’opera.

La caratteristica principale visibile nella rappresentazione è quella di una composizione bidimensionale creata da una struttura primaria di forma rettangolare che attraverso la ripetizione e la riformulazione crea sempre nuove composizioni. La ripetizione come possibilità, percorso e razionalità. Una struttura primaria che fluttua sulla superficie e in alcuni casi tende a venir fuori invadendo lo spazio reale, catturando lo spettatore in un gioco di illusioni.

L’esperienza che l’osservatore ricava si riduce a quella della pura visione, una pura estetica dello spazio, delle forme e dei colori. Non ci sono emozioni da scoprire, tutto ciò che l’artista vuole mostrare è davanti all’osservatore in tutta la sua chiarezza.

“ciò che vedi è ciò che vedi” cit. Frank Stella

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